La macchina? Un lusso più che un bene!

La macchina? Un lusso più che un bene!

Torniamo indietro con gli anni e pensiamo agli anni 80, l’economia italiana era in piena crescita e il livello di benessere dei propri cittadini era tale da potersi permettere un po’ di lussi e di vizi. Arriviamo ai tempi di oggi e troviamo una realtà molto mutata nella forma e nella struttura.
La macchina era per gli italiani degli anni 80 un vanto da esibire e per questo motivo l’acquisto del mezzo nuovo si faceva basandosi su solide basi economiche. Il costo delle assicurazioni auto non è mai stato basso ma certamente nel corso del tempo è diventato più oneroso.
Oggi l’acquisto di una macchina rappresenta sicuramente una spesa da fare con maggiore prudenza, secondo una recente intervista, un italiano su due se deve acquistare un mezzo valuta per prima cosa la strada più diretta, quella delle rate a lunga scadenza.
Secondo un recente sondaggio di Swg per la compagnia statunitense Genworth la novità vera è legata al senso d’incertezza e di inquietudine che ogni famiglia italiana media ha nel momento in cui decide di acquistare una macchina nuova.
Il 33 % degli intervistati ritiene di non poter riuscire a pagare le rate della macchina in caso di eventi economici sfavorevoli come la disoccupazione, per questo motivo si assicurerebbe volentieri da questo tipo di rischio.
Solo il 22%, una percentuale decisamente minore ritiene invece corretto assicurarsi dal rischio di perdita di valore del proprio mezzo, un problema non sentito come impellente nelle esigenze degli italiani. Sempre da questa indagine emerge come almeno il 50% della popolazione sarebbe in grado di risparmiare la somma che serve nell’arco di 5 anni.
Questa percentuale scende decisamente per quanto riguarda i giovani, in questo senso si evidenziano tre categorie fondamentali. Una prima pari al 9%, sarebbe in grado di fare l’acquisto di un mezzo nuovo nell’arco di un anno.
Quelli di media velocità che sarebbero in grado di risparmiare il denaro per l’acquisto di un mezzo nuovo nell’arco di 5 anni e infine i più lenti, quelli che impiegano dai 6 ai 10 anni.